Differenze tra le versioni di "Aracne"

Riga 2: Riga 2:
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 +
[[Categoria:Europa]]
 +
[[Categoria:Mediterraneo]]
 +
[[Categoria:Grecia]]

Versione delle 05:34, 1 nov 2011

Fanciulla della Lidia, figlia di Idmone di Colofone, famoso tintore di porpora. Abilissima nell'arte della tessitura, si vantava di essere più brava di Atena, filatrice ufficiale dell'Olimpo, e per questo la sfidò in una gara. Aracne era una comune fanciulla mortale che si era fatta un gran nome per il talento che dimostrava nel lavorare la lana, un'arte che doveva aver appreso direttamente da Atena. Ma Aracne sosteneva di no, che anzi era lei a poter insegnare qualcosa alla dea. Così Atena apparve accanto al suo telaio nei tratti di una vecchia e, sorridendo, le consigliò maggiore prudenza, se non voleva adirarsi la dea. La fanciulla rispose con male parole e sfidò Atena, dovunque fosse, a gareggiare con lei nell'ordito e nel ricamo; allora la dea si rivelò e la gara ebbe inizio. Atena rappresentò sulla tappezzeria gli Olimpi in tutta la loro gloria, poi, per ammonire la fanciulla, aggiunse ai quattro angoli della tela altrettanti esempi di superbia umana punita. Aracne, lavorando di lena, disegnò sul suo lavoro gli amori degli dei, quelle unioni che non facevano loro onore: Europa ingannata da Zeus in falsa forma di toro, Leda sdraiata sotto le ali del cigno (Zeus), Poseidone che copre la sorella Demetra in sembianza di stallone. Il lavoro era talmente perfetto che Atena, per la collera, lo fece a pezzi e colpì la rivale con la spola. Umiliata e disperata Aracne si procurò un laccio col proposito di impiccarsi, ma la dea volle che continuasse a vivere e a tessere il suo filo trasformandola in ragno.