Differenze tra le versioni di "Antifate (2)"

(La morte)
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Versione delle 19:08, 12 dic 2018

Figlio illegittimo di Sarpedonte, col quale combatté in difesa di Troia assediata dagli achei. Sopravvissuto alla caduta della città, fu tra i Lici che sotto la guida di Oronte seguirono Enea nelle sue peregrinazioni. Nel naufragio che vide colare a picco la nave dei Lici fu uno dei pochissimi a venire tratto in salvo, insieme ai due fratellastri del padre, Claro e Temone.

La morte

Antifate combatté al fianco di Enea nella guerra contro Turno, venendo ucciso dal capo rutulo in persona, che lo trafisse con una lancia: l'arma si conficcò in un polmone.

Prima lanciando un giavellotto abbatte Antifate
(egli avanzava per primo), figlio bastardo di madre tebana
e del grande Sarpedone; vola l'italico corniolo
per la tenera aria, e infisso nello stomaco affonda
nel profondo del petto; dalla cavità della nera ferita
sgorga un fiotto schiumoso, e il ferro intiepidisce
nel polmone trafitto.

(Virgilio, Eneide)

Bibliografia

Fonti Antiche