Differenze tra le versioni di "Altemene"

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Figlio di [[Catreo]], fratello di [[Erope]], di [[Climene]] e di [[Apemosine]]. Appreso dall'oracolo di [[Delfi]] che il padre sarebbe stato ucciso da uno dei figli, per scongiurare il pericolo uccise la sorella Apemosine, che era stata violentata da [[Ermes]], e diede in spose a principi forestieri le altre sorelle, fatto ciò si esiliò di sua volontà e andò a vivere a [[Rodi]]. Il padre triste per aver così perduto il figlio che amava fortemente non potendo vivere senza di lui allestì una flotta e partì alla sua ricerca approdando su Rodi dove gli abitanti considerandolo un invasore presero le armi contro [[Catreo]], nel combattimento che ne seguì [[Catreo]] riportò una ferita mortale inflittagli da una freccia scagliata giusto da Altemene che era corso per spogliarlo (era usanza dopo avere ucciso il nemico di spogliarlo delle armi), quando, giunto vicino, si accorse con orrore di avere colpito il padre che aveva inutilmente cercato di salvare. Disperato chiese ed ottenne dagli dei di essere inghiottito vivo dalla terra.
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Figlio di [[Catreo]], fratello di [[Erope]], di [[Climene]] e di [[Apemosine]]. Appreso dall'oracolo di [[Delfi]] che il padre sarebbe stato ucciso da uno dei figli, per scongiurare il pericolo uccise la sorella Apemosine, che era stata violentata da [[Ermes]], e diede in spose a principi forestieri le altre sorelle, fatto ciò si esiliò di sua volontà e andò a vivere a [[Rodi]]. Il padre triste per aver così perduto il figlio che amava fortemente non potendo vivere senza di lui allestì una flotta e partì alla sua ricerca approdando su Rodi dove gli abitanti considerandolo un invasore presero le armi contro [[Catreo]]: nel combattimento che ne seguì [[Catreo]] riportò una ferita mortale inflittagli da una freccia scagliata giusto da Altemene che era corso per spogliarlo (era usanza dopo avere ucciso il nemico di privarlo delle armi), quando, giunto vicino, si accorse con orrore di avere colpito il padre che aveva inutilmente cercato di salvare. Disperato chiese agli dei di essere inghiottito vivo dalla terra, venendo esaudito.
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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[[Categoria:Principi]]
 
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[[Categoria:Parricidio]]

Versione delle 21:52, 12 ott 2011

Figlio di Catreo, fratello di Erope, di Climene e di Apemosine. Appreso dall'oracolo di Delfi che il padre sarebbe stato ucciso da uno dei figli, per scongiurare il pericolo uccise la sorella Apemosine, che era stata violentata da Ermes, e diede in spose a principi forestieri le altre sorelle, fatto ciò si esiliò di sua volontà e andò a vivere a Rodi. Il padre triste per aver così perduto il figlio che amava fortemente non potendo vivere senza di lui allestì una flotta e partì alla sua ricerca approdando su Rodi dove gli abitanti considerandolo un invasore presero le armi contro Catreo: nel combattimento che ne seguì Catreo riportò una ferita mortale inflittagli da una freccia scagliata giusto da Altemene che era corso per spogliarlo (era usanza dopo avere ucciso il nemico di privarlo delle armi), quando, giunto vicino, si accorse con orrore di avere colpito il padre che aveva inutilmente cercato di salvare. Disperato chiese agli dei di essere inghiottito vivo dalla terra, venendo esaudito.