Alfeo (2)

Giovane cortigiano di Carlo Magno, del quale è anche farmacista e medico personale: non è certo se questa figura del ciclo carolingio si chiami effettivamente così, poiché da molti egli viene identificato con un personaggio realmente esistito chiamato Pietro da Pisa (la città toscana era infatti denominata anche Alfea), che per il suo sapere fu introdotto nella corte del re franco.

La morte

Nell' Orlando Furioso Alfeo combatte contro i mori di Agramante per la difesa del suo sovrano assediato in Parigi: dotato di arte divinatoria, decide di scrutarla in questo frangente per conoscere il proprio futuro, venendone tranquillizzato, in quanto la previsione che ottiene è quella di una lunghissima vita a fianco della moglie. Invece egli muore proprio durante l'assedio di Parigi, ucciso nella sua tenda, mentre dorme, dal nemico e coetaneo Cloridano, penetrato nel campo dei cristiani alla ricerca del cadavere del re moro Dardinello caduto in battaglia. L'episodio trova una corrispondenza nel nono libro dell' Eneide, dove viene descritta la strage dei Rutuli dormienti ad opera di Eurialo e Niso: il personaggio di Alfeo è modellato su quello di Ramnete, tradito anch'egli dalle proprie virtù profetiche; identica è pure la morte per sgozzamento; a far la differenza tra i due è lo status, in quanto Ramnete, che pure fa da augure a un sovrano importante come Turno, non è un cortigiano ma un re alleato, oltre che suo amico intimo.