Alba Longa

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Secondo la leggenda la città di Alba Longa (o Albalonga) fu fondata da Ascanio, o Iulo, figlio di Enea, trenta anni dopo la fondazione di Lavinio. Cronologicamente l'avvenimento si collocherebbe intorno alla metà del XII secolo a.C., qualche tempo dopo la distruzione di Troia (avvenuta secondo gli eruditi antichi nel 1184 a.C.).
Da Ascanio sarebbe quindi discesa una dinastia di re albani, di cui conosciamo solo i nomi del re Proca e dei suoi figli Numitore ed Amulio. Il legittimo erede di Proca era Numitore, ma questi fu scacciato dal fratello Amulio che si impadronì del trono. Una profezia predì che Amulio sarebbe stato deposto da un discendente di Numitore. Per questa ragione Amulio costrinse Rea Silvia, unica figlia di Numitore, a diventare vestale, cosa che comportava automaticamente fare voto di castità: in questo modo Numitore non avrebbe più avuto successori legittimi. Secondo la leggenda tuttavia Rea Silvia rimase incinta del dio Marte e successivamente partorì i gemelli Romolo e Remo. Amulio ordinò che i gemelli venissero uccisi, ma questi furono invece abbandonati nel fiume Tevere e si salvarono venendo allattati da una lupa. Divenuti grandi e conosciuta la propria origine scacciarono Amulio dal trono - restituendolo al nonno Numitore, dal quale ebbero poi il permesso di fondare una nuova città, Roma.

I re di Alba Longa