Airavata

È il nome dell'elefante primigenio, prototipo di tutti gli altri, emerso dal frullamento dell'Oceano. È un gigantesco elefante bianco dotato di quattro zanne, che funge da cavalcatura di Indra. Si pensava fosse l'archetipo animale delle nuvole dispensatrici di pioggia. Questa immagine dell'elefante nuvola è probabilmente collegata ad un antico mito, secondo il quale gli elefanti avevano un tempo le ali e potevano volare. La perdita di questa facoltà fu dovuta all'ira di un asceta i cui allievi furono uccisi un giorno da un gruppo di elefanti che si erano posati tutti insieme sui rami di un albero, facendolo schiantare addosso ai discepoli ignari. L'immagine di questi elefanti fluttuanti nell'aria è facilmente collegabile a quella delle nuvole grigie di pioggia.
Secondo un altro mito, Airavata sarebbe venuto alla luce assieme ad altri sette elefanti maschi ed otto femmine, tutti di colore bianco, che assolvono il compito di sorreggere la Terra e che sono collocati, a coppie, nei quattro punti cardinali e nei quattro punti intermedi. Il mito racconta che quando Garuda uscì dal suo uovo, Brahma prese in mano le due metà del guscio e recitò su di esse sette melodie sacre; allora dal guscio di destra emersero per primo Airavata, e di seguito gli altri sette elefanti, mentre da quello di sinistra uscivano le otto elefantesse.