Differenze tra le versioni di "Aclla"

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Questo era il nome dato alle vergini del Sole, sacre fra gli Inca. Durante i periodi difficili esse sacrificarono volentieri le loro vite per placare gli dei.
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Questo era il nome dato alle vergini del Sole, istituzione degli Incas di cui faceva parte un certo numero di fanciulle, che non dovevano avere più di otto o dieci anni e che venivano rastrellate nei più sperduti villaggi del Perù. Una sorta di Vestali romane consacrate al dio Sole le quali, oltre a essere pure e caste, dovevano essere bellissime e avere un corpo perfetto. Erano chiamate Aclla, perché fino ai quattordici anni venivano allevate nell'Acllahuasi o Casa delle donne elette dove vivevano, sotto la protezione delle Mamaconas, servendo il loro dio e imparando i mestieri femminili, come filare, tessere, ricamare e pregare. Venivano nutrite molto bene e soprattutto si controllava che la loro verginità rimanesse inviolata. Se qualcuna si cacciava in qualche guaio era bruciata viva, il suo amante strangolato e il villaggio di quest'ultimo dato alle fiamme. Benché Vergini del Sole, le ragazze erano considerate spose dell'inca in carica; la maggior parte di esse, specialmente le più graziose, finivano nell'harem dell'inca, dal quale venivano regolarmente ingravidate. Di tanto in tanto gli harem (l'inca ne aveva dappertutto per essere rallegrato nei suoi viaggi) venivano sfollati e le scartate rispedite alla terra d'origine dove, in qualità di spose dell'inca, godevano della massima rispettabilità.
  
 
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[[Categoria:Aspetto: Antropomorfo]]
 
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[[Categoria:Indole: Neutrale]]
 
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Versione delle 10:59, 2 giu 2018

Questo era il nome dato alle vergini del Sole, istituzione degli Incas di cui faceva parte un certo numero di fanciulle, che non dovevano avere più di otto o dieci anni e che venivano rastrellate nei più sperduti villaggi del Perù. Una sorta di Vestali romane consacrate al dio Sole le quali, oltre a essere pure e caste, dovevano essere bellissime e avere un corpo perfetto. Erano chiamate Aclla, perché fino ai quattordici anni venivano allevate nell'Acllahuasi o Casa delle donne elette dove vivevano, sotto la protezione delle Mamaconas, servendo il loro dio e imparando i mestieri femminili, come filare, tessere, ricamare e pregare. Venivano nutrite molto bene e soprattutto si controllava che la loro verginità rimanesse inviolata. Se qualcuna si cacciava in qualche guaio era bruciata viva, il suo amante strangolato e il villaggio di quest'ultimo dato alle fiamme. Benché Vergini del Sole, le ragazze erano considerate spose dell'inca in carica; la maggior parte di esse, specialmente le più graziose, finivano nell'harem dell'inca, dal quale venivano regolarmente ingravidate. Di tanto in tanto gli harem (l'inca ne aveva dappertutto per essere rallegrato nei suoi viaggi) venivano sfollati e le scartate rispedite alla terra d'origine dove, in qualità di spose dell'inca, godevano della massima rispettabilità.