Acli

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: Ἀχλύς, Achlys'
Altri nomi: -
Etimologia: Tenebra, nebbia
Sesso: Femmina
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Divinità Superne
Specificità: Divinità della Creazione
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Neutrale
Elemento: Terra
Habitat: Cielo
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Acli (Ἀχλύς, Achlýs, "Tenebra") è una dea greca delle tenebre e della miseria.

Ascendenza

Secondo alcune fonti sarebbe esistita già prima del Caos, altre invece la considerano figlia di Nyx. Se consideriamo l'ultima ipotesi come vera, allora Acli sarebbe una delle Keres.

Descrizione

Viene descritta nel poemetto Lo scudo di Eracle come odiosa, pallida, magra, cascante di fame, e con gambe stecchite e unghie lunghe; dalle narici le cola il moccio, e dalle guance cadono gocce di sangue; e mentre stride i denti e piange sta per terra con le spalle piene di polvere

Mitologia

Nonno di Panopoli cita Acli nel libro XIV delle sue Dionisiache: essa però non appare come la dea progenitrice della miseria, ma come una dea del veleno che viveva in Tessalonica. Era infatti spiava le balie di Dioniso infante, e visto che ce l'aveva con lui perché era figlio di un tradimento di Zeus con Semele, volle avvelenare le sue guardiane con una pozione fatta da dei fiori presi dalla stessa Acli; con essa trasformò le guardiane in animali ibridi tra mucche e cavalli.