Differenze tra le versioni di "Achille"

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Versione delle 19:52, 1 mar 2009

Figlio di Peleo, re dei Mirmidoni, e di Teti, nato a Ftia in Tessaglia. Il primo documento letterario in cui appare è l'Iliade, ma l'origine del suo nome (Ach-il-eus) fa pensare che egli appartenesse ad un substrato mitico e religioso precedente l'era omerica. La terminazione -eus del nome sembra infatti di origine pre-ellenica; Zielinski ravvisò in esso un vezzeggiativo proprio degli Achaioi e Autran identificò nel suffisso -il- un elemento tipico dei nomi propri in lingua hittita. La tradizione mitologica greca narra che Teti volle rendere immortale Achille e per questo lo immerse nel fuoco, disturbata però in questa operazione da Peleo, la ripetè poi immergendo il bambino nello Stige, tenendolo per il tallone che rimase fuori dell'acqua e divenne l'unico punto invulnerabile del suo corpo. Fu educato da Fenice e dal centauro Chirone. Il fato gli lasciò la scelta tra una vita lunga, ma oscura e una vita breve ma piena di gloria; egli scelse quest'ultima. Scoppiata la guerra di Troia, l'indovino Calcante vaticinò che, se egli avesse partecipato all'armata greca, sarebbe morto. Teti, allora, cercando di sottrarlo a questa sorte, lo portò alla corte di Licomede re di Sciro, dove egli, in abiti femminili, visse tra le figlie del re e da una di queste, Deidamia, ebbe un figlio, Neottolemo. Lo stesso Calcante però profetizzò che se Achille non avesse partecipato Troia non sarebbe stata conquistata. Ulisse allora si recò alla corte di Licomede per indurre Achille a seguirlo. Travestitosi da mercante, Ulisse offrì alle figlie del re dei gioielli in cui erano mescolate delle armi, Achille fu l'unico ad interessarsi alle armi e così si rivelò ad Ulisse che lo convinse a seguirlo nella guerra troiana, dove distrusse ben 23 città. Offeso da Agamennone, che gli tolse la schiava Briseide, si ritirò dalla guerra. Con lui stava l'amico Patroclo che per risollevare le sorti della guerra vestì le armi di Achille e combattè al suo posto, ma fu ucciso da Ettore. Allora Achille riprese il suo posto fra i guerrieri per vendicare il suo amico; sfidò a duello Ettore, lo uccise e ne trascinò il cadavere con un carro intorno alle mura di Troia. Quando però il padre di Ettore, re Priamo, di notte furtivamente si recò nella tenda di Achille per chiedergli il corpo del figlio, questi acconsentì. Tradizioni tarde narrano che prima che la guerra di Troia finisse, Paride trasse in inganno Achille promettendogli la mano della sorella Polissena di cui l'eroe si era innamorato, e il giorno delle nozze a Timbra lo ferì con una freccia al tallone, l'unico punto vulnerabile dell'eroe, e lo uccise. Secondo Omero invece, Achille fu ucciso da una freccia di Apollo.