Differenze tra le versioni di "Acheloo"

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Versione delle 18:37, 13 lug 2010

È il più antico ed il più famoso degli dei fluviali greci, che nell'Iliade viene identificato addirittura con lo stesso Oceano. È raffigurato, come gran parte degli dei fluviali, come un toro con una barbuta testa umana; come tutti gli esseri acquatici aveva anche la facoltà di cambiare forma a piacimento. È questa la ragione per cui lo vediamo raffigurato talora con torso umano e còda di pesce o di drago, mantenendo come unico segno della sua origine taurina le corna: sotto questa forma appare in una delle più celebri raffigurazioni dell'arte vascolare, mentre è impegnato nella celebre lotta con Eracle. Quest'ultimo si era infatti invaghito della bella Deianira, destinata alle nozze con il dio-fiume. La contesa sfocia in una lotta in cui il dio ha la peggio; tra l'altro, l'eroe greco gli spezza una delle sue coma che, secondo alcune versioni della leggenda, diventerà la Cornucopia (secondo altre fonti la Cornucopia sarebbe invece una delle corna di Amaltea, la capra sorella di Acheloo che nutrì Zeus bambino sulle pendici del monte Ida). Sulle origini del dio esistono numerose varianti: secondo alcuni sarebbe figlio di Oceano e Teti, due delle più antiche divinità; secondo altri del Sole e della Terra, e secondo altri ancora di Poseidone, a favore della paternità del quale testimonia il suo aspetto di toro. Il suo ruolo divino non sembra essere stato originario: inizialmente era un mortale che, mentre attraversava il fiume Phorbas, fu colpito da una freccia avvelenata, e cadde nel fiume morendovi. Solo allora fu trasformato in una divinità di quel fiume, che ne assunse anche il nome.