Differenze tra le versioni di "Acarnano (1)"

(8 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
Figlio di [[Alcmeone]] e di [[Calliroe]]. Insieme al fratello [[Anfotero]], per intercessione della madre, ottenne da [[Zeus]] il prodigio di diventare subito adulto per vendicare la morte del padre, ucciso dai fratelli di [[Alfesibea]]. [[Alcmeone]] aveva tolto ad [[Alfesibea]] un monile, già appartenuto alla madre [[Erifile]], per farne dono a [[Calliroe]]. Acarnano ed [[Anfotero]] uccisero i fratelli di [[Alfesibea]] e consacrarono ad [[Apollo]] il fatale monile.
+
Figlio di [[Alcmeone]] e di [[Calliroe]], figlia del fiume [[Acheloo]]. Durante le sue avventure, Alcmeone aveva offeso [[Fegeo]], re di [[Psofi]], in [[Arcadia]], riprendendosi la collana e le vesti di [[Armonia]] che egli stesso aveva donato alla figlia di Fegeo, [[Alfesibea]], quando l'aveva sposata. I figli di quest'ultimo avevano finito per ucciderlo. Calliroe, non appena venne a conoscenza della morte del marito, chiese ed ottenne da [[Zeus]], dal quale era amata, il prodigio di far diventare subito grandi i propri figli affinché potessero vendicare la morte del padre. Acarnano e [[Anfotero]], dunque, uccisero prima i due figli di Fegeo, [[Pronoo]] e [[Agenore]], che incontrarono a [[Tegea]] presso la corte del re [[Agapenore]]. Successivamente si recarono a [[Psofi]] e uccisero Fegeo, riprendendosi la collana di Armonia; a quel punto gli abitanti della città li inseguirono, ma i due fratelli riuscirono a scappare e trovarono rifugio proprio a Tegea, dove i sudditi di Agapenore li protessero. Per ordine del nonno [[Acheloo]], si recarono quindi  a [[Delfi]] per consacrare ad [[Apollo]] la collana di Armonia. Ciò fatto, percorsero l'Epiro, reclutando compagni, e colonizzarono l'[[Acarnania]], i cui abitanti, chiamati fino ad allora [[Cureti]], presero il loro nuovo nome da quello di Acarnano.
 +
<br>Una tradizione riferisce che Acarnano trovò la morte cercando di sposare [[Ippodamia]], figlia di [[Enomao]], la quale metteva a morte i suoi inseguitori.
  
[[Categoria: Mitologia Greca]]
+
[[Categoria:Mitologia Classica]]
 +
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 +
[[Categoria:Europa]]
 +
[[Categoria:Mediterraneo]]
 +
[[Categoria:Grecia]]
 
[[Categoria:Vendetta]]
 
[[Categoria:Vendetta]]
 +
[[Categoria:Semidei]]
 +
[[Categoria:Metamorfosi]]
 +
[[Categoria:Sesso: Maschio]]
 +
[[Categoria:Indole: Benevola]]
 +
[[Categoria:Aspetto: Antropomorfo]]

Versione delle 18:25, 12 dic 2018

Figlio di Alcmeone e di Calliroe, figlia del fiume Acheloo. Durante le sue avventure, Alcmeone aveva offeso Fegeo, re di Psofi, in Arcadia, riprendendosi la collana e le vesti di Armonia che egli stesso aveva donato alla figlia di Fegeo, Alfesibea, quando l'aveva sposata. I figli di quest'ultimo avevano finito per ucciderlo. Calliroe, non appena venne a conoscenza della morte del marito, chiese ed ottenne da Zeus, dal quale era amata, il prodigio di far diventare subito grandi i propri figli affinché potessero vendicare la morte del padre. Acarnano e Anfotero, dunque, uccisero prima i due figli di Fegeo, Pronoo e Agenore, che incontrarono a Tegea presso la corte del re Agapenore. Successivamente si recarono a Psofi e uccisero Fegeo, riprendendosi la collana di Armonia; a quel punto gli abitanti della città li inseguirono, ma i due fratelli riuscirono a scappare e trovarono rifugio proprio a Tegea, dove i sudditi di Agapenore li protessero. Per ordine del nonno Acheloo, si recarono quindi a Delfi per consacrare ad Apollo la collana di Armonia. Ciò fatto, percorsero l'Epiro, reclutando compagni, e colonizzarono l'Acarnania, i cui abitanti, chiamati fino ad allora Cureti, presero il loro nuovo nome da quello di Acarnano.
Una tradizione riferisce che Acarnano trovò la morte cercando di sposare Ippodamia, figlia di Enomao, la quale metteva a morte i suoi inseguitori.